giovedì 22 maggio 2014

Ecco a voi "Il Capellaio"

Siamo fatti così. A noi le cose fatte con calma non piacciono proprio.

Da ciovani un po' scapestrati, impegnati a rincorrerci per il mondo, ci siamo ritrovati genitori con fissa dimora con un tempismo da record. Giusto i tempi tecnici della gestante, che sarei io. Anticipati anche quelli con un cesareo di urgenza alla 38 settimana.

E così, con la razionalità che ci contraddistingue, dopo due mesi di puri salti mortali, ieri abbiamo dato finalmente il via ufficiale al nostro negozio di parrucchiere.

Martedì mattina ho chiesto a mia suocera se stava "un attimo" con il piccolo in modo che potessi collaborare alla sistemazione finale. Alle 23, mia suocera perdeva di credibilità davanti al nipote ripetendo ormai da ore "mamma arriva presto". Siamo rientrati a mezzanotte, distrutti e senza cena, ma con questa fotografia.



"Il Capellaio", così abbiamo chiamato il nostro secondo figlio, era finalmente pronto!

Ieri abbiamo aperto ufficialmente, per il momento non c'è stata ancora nessuna inaugurazione, ma siamo operativi!

Se vi capita di passare in zona Prati, passateci a trovare! Facciamo anche un buonissimo caffè!


Siamo in via Giuseppe Palumbo, 22!
Info e appuntamenti: 06-97840347

domenica 11 maggio 2014

A tutte le mamme

Anche se non amo le feste comandate, mi ritrovo a scrivere dal telefono in velocità per fare gli auguri a tutte le mamme.
A quelle che seguo costantemente, e a quelle che leggo ogni tanto.
A quelle che passano di qui, più o meno spesso. O semplicemente per caso.
Mi da forza sapere che esiste una rete così forte con cui condividere questo stato meraviglioso chiamato maternità. L'essere mamma e l'essere donna.
Auguri. E grazie. 

lunedì 5 maggio 2014

Un (altro) nuovo inizio, il nuovo inizio

Aprile è stato un mese impegnato. Divertente, e impegnato.
Un mese in cui io e Lui ci siamo sentiti uniti, ancora di più. Uniti in una nuova avventura.
Abbiamo iniziato a dare vita ad un progetto. Il suo progetto, a dire il vero. Ma che piano piano è diventato anche il mio, proprio perchè l'ho sentito da subito "nostro".

Lui è bravo, è un artista. Secondo me, ovvio. Ma non solo.
Io sono di parte, certo. Io che sono stata conquistata dalla magia che sa mettere in un quello che, ai miei occhi, era sempre stato un semplice mestiere pratico. Dalla passione che trasmette quando ha tra le mani un paio di forbici e una testa di capelli. Io che ho sempre chiuso gli occhi lasciandogli carta bianca, come ho fatto nella vita, del resto ;).

Vabbè, chiudiamo la parentesi mielosa, che troppo zucchero fa male!

Era da un bel po' che questa idea girava nell'aria, fino a che ha iniziato a sembrare sempre più tangibile, fino a diventare concreta.
Un posto tutto suo, tutto nostro.
In un mese abbiamo stravolto, di nuovo, la nostra quotidianità.
Un licenziamento da un posto sicuro, a tempo indeterminato.
La scelta della zona, la ricerca di un locale da prendere in affitto.
La creazione di un gruppo lavori fabbro-elettricista-imbianchino-idraulico.
La scelta dell'arredamento, che abbiamo fatto quasi si trattasse di una nostra seconda casa. Secondo il nostro stile, riadattato a salone da parrucchiere.
La scelta del nome, che ha richiesto più tempo di quello di nostro figlio. Il suo, Nicola, era già scritto, non è servito pensarci.
Il logo, i gadget. Per i quali ringrazio un amico, uno di quelli che credevo di aver perso di vista, ma che ha saputo esserci appena ho alzato il telefono.
Le feste, i ponti, che mai come in questo periodo sono stati fastidiosi e intralcianti. Ma che per fortuna ci hanno costretto a staccare la spina, a goderci anche il resto.

Ed ora è quasi tutto pronto. Tra una settimana (o al massimo due) si parte.
La zona mi piace, è lontana da casa, ma è tanto carina. In una via alberata che sbuca su un parco giochi per bambini, così anche lui piccolo è contento di seguire mamma e papà. E vicino tanti bar, di quelli belli dove ti siedi al sole con cappuccino e cornetto, mentre la città si sveglia. (In realtà, mi è bastato il primo scontrino per capire che è meglio fermarsi al bancone!) E in cui puoi ordinare tante centrifughe, che io adoro. Per me è l'occasione per godermi la Roma che sognavo da turista, la vita del centro, un po' romana e un po' internazionale. Come piace a me.

Lui si potrà godere la libertà dell'artista in uno spazio tutto suo. Io ci sarò (con tutto il mio entusiasmo), un po' più dietro le quinte, dividendomi come al solito tra le mille cose che inizio, e che non possono mai essere soltanto una, altrimenti mi annoio.

Sono curiosa di vedere cosa accadrà, come andrà questa avventura. Forse dovrei avere paura, ma non ne ho nemmeno un po'. E' un salto nel buio, ma come al solito in questi casi, l'adrenalina è più forte di tutto il resto. E sono ottimista!