venerdì 10 maggio 2013

Semplicemente Cina

Non posso non parlare di me senza parlare di Cina.
Per tutto quello che mi ha dato, che mi ha insegnato e che mi ha fatto vivere.
Quando mi sono iscritta a lingue orientali, ormai ben 9 anni fa, non avevo il minimo interesse per questo Paese, per me il cinese rappresentava semplicemente "la lingua del futuro" che mi avrebbe garantito un lavoro sicuro (ahahah, come no!).
La prima volta che ci ho messo piede, sono rimasta sconvolta, mi sembrava di aver studiato tutta un'altra lingua rispetto a quella parlata dagli autoctoni. Per non parlare di tutto il resto, del caos, della burocrazia, del traffico...avrei volentieri ripreso il primo aereo per tornare a casa!
Ed invece a poco a poco la Cina ha iniziato ad affascinarmi, con la sua cultura, la sua gente, i suoi paesaggi...ad ogni ritorno seguiva "il mal di Cina",  e l'Italia aveva sempre meno da offrire lavorativamente parlando, così ho deciso di tentar fortuna a Shanghai!
E li ho trascorso l'anno e mezzo più straordinario della mia vita, fatto di emozioni, colpi di scena, scoperte, vere e proprie avventure.
Ho lavorato con cinesi, per cinesi e contro cinesi;
ho avuto un training aziendale dentro una stanza frigorifera piena di cibo importato indossando vecchi cappotti dell'esercito cinese;
ho mangiato ogni sorta di cibo a cui ora non voglio neppure pensare, ma che so che se tornassi li ci ricascherei di nuovo perchè diciamocelo...era tutto terribilmente insano quanto terribilmente buono;
ho festeggiato l'anno del coniglio e poi l'anno del drago;
mi sono abbronzata al parco mentre attorno la gente si riparava dal sole con l'ombrello perché li più sei pallido più sei figo;
ho capito cosa significa sentirsi diversi, vivere in una società che considera le TUE abitudini quelle strane, dove sei tu lo straniero che "ruba il lavoro", perché l'avevano capito fin li che "Italia ora Berlusconi bu hao (non buono)";
ho provato la solitudine pur essendo circondata da persone da tutto il mondo, perchè a volte erano solamente le tre del mio paesello quelle di cui avevo bisogno;
ho incontrato la mia famiglia, e dentro o fuori dal pancione siamo tornati, tutti e tre.




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